Le classi parallele

di Christian Raimo

Ogni essere umano è un bambino che si è arreso
a non sparire: gli adulti hanno parlato con lui di giorno
e di notte, dando indicazioni differenti delle mappe
celesti. Cosa accade se il sole scompare? Quanto tempo
durano le nuvole? Ai ragazzi al primo banco viene detto
di curare il dolore studiando; il resto della classe si ostina
a entrare in ritardo: aspetta fuori dal cancello l’arrivo
del profeta, scambiandosi sigarette come pianete
fatte a casa. L’oroscopo è per tuttə lo stesso: manca
qualcosa. Matematica in terza, un certificato di nascita,
l’autorizzazione a far restare di notte i compagni di classe
per mitragliare i fantasmi in call of duty fino all’alba.
Tu sei sempre quella nuova, arrivata a novembre, a metà
anno, mentre le amicizie sono già state assegnate; i tuoi
stanno cambiando lavoro, diete, abitudini d’orario, nomi
per i figli, ti portano al mare con gli scarponcini a gomma
doppia, per evitarti ogni contagio, pensano ancora che maggio
sia autunno e che per la felicità possa bastare agitare
una boccetta di betacarnitina. Io volevo il sangue, lo voglio
ancora, produrne in quantità industriale, come nelle rivoluzioni
del secondo quadrimestre, prendendo la matrice luminale
dalla ferita che tieni nascosta sul fianco: è una cicatrice,
menti ogni volta sperando che arrivi un tommaso a infilare
la testa direttamente nel costato, la bocca vicino al cuore
a addentare un campione da far crescere nel freddo, nel cuore
della casa, stretti come se ogni ondata di gelo sia il pretesto
per una notte dedicata a svolgere il programma per cui siamo rimasti
indietro apposta: togliti le scarpe, i calzini infradiciati, trova
l’unguento nel cassetto, scava nella tomba di mio padre
il risparmio di carezze che accumulò durante l’anno da soldato
semplice nel car in provincia di Ferrara. Puoi farci ogni estate
e ogni inverno, anche quando la casa verrà dichiarata inagibile,
la scuola evacuata.