
di Marco Mantello
Un uomo guarda il suo computer
non curandosi della finestra
né dell`aria che tira là fuori
Secche le labbra, ferma la testa
lì di fronte allo schermo spianato
Un uomo guarda il suo computer
è concentrato
La sua stanza comincia dal cuore
costruito per la festa del papà
tutto rosso vermiglio arancione
ci saranno almeno sei tonalità
Un uomo guarda il suo computer
e non cambia mai colore
Senza sonno né sudorazione
il pensiero indistinguibile dall`azione
delle mani che toccano i tasti
un uomo guarda il suo computer
ha un`erezione.
Canaletto, dieci e venti,
Let it be, pulire i denti e perdersi
in un server originario come la pianta
che contiene il respiro umano
un uomo guarda il suo computer
e non mescola, non sovrappone
fra un lucore e un oscuramento
fra il suo viso e quello che resta
da salvare con un altro nome
quando crolla dalla finestra aperta
su quel piccolo edificio rettangolare
che tutti chiamano torre o tower
e da bianco si fa nero come l`ufficio
dopo il refrain di Al Bano e Romina Power
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