di Christian Raimo

Uno degli ultimi giorni prima di Natale che ho fatto lezione a scuola, in quarto scientifico, ho parlato del caso Stamina, l’ho fatto – credo – anche per una sorta di senso di colpa o senso del dovere, lo stesso che mi ha spinto a assegnargli come libro da leggere per le vacanze Il discorso sui due massimi sistemi di Galileo Galilei: mi sembra sempre che non faccio abbastanza, mi sembra che non faccio come dovrei, ho idea che l’autorevolezza della scienza in Italia sia oggi in una crisi di sistema, e che sia responsabilità di chiunque, insegnante, giornalista, genitore, adulto, prendersene carico, dovrei preparare le lezioni su Galileo invece di scrivere questo post.
Ma insomma ho parlato del caso Stamina perché, anche se non gli avessi dato peso, è diventato una notizia da prima pagina, in televisione, per radio, sui giornali. Negli ultimi mesi Davide Vannoni, forte anche di una professionalità nella comunicazione e nel marketing che nessuno gli contesta, è riuscito a raccogliere intorno a sé un consenso e un’attenzione che per esempio gli permettono che di questo caso si parli ancora come del “metodo Stamina” e non della “truffa Stamina”.
Ma è evidente che in questi mesi appunti le responsabilità non sono state soltanto sue. Il caso Stamina ha mostrato come la cultura scientifica in Italia è una cultura minoritaria. L’informazione mainstream, nel migliore dei casi, è essenzialmente andata dietro all’evolvere della situazione giudiziaria; nel peggiore (la trasmissione “Le Iene” in primis che gli ha dedicato venti puntate) ha dato voce e credibilità a Davide Vannoni e ai suoi deliri. Il caso Stamina ha fatto da macchia di Rorschach per il giornalismo italiano, in affanno soprattutto quando si tratta di educare; deontologicamente fragile, a tal punto fragile che sulle stesse testate sono comparsi a distanza di pochi mesi o pochi giorni articoli in chiara contraddizione, o tanto privo di una regolamentazione interna per cui Davide Parenti, l’autore-ideatore delle Iene, non si sente di dover chiedere scusa di nulla dopo le ultime rivelazioni giudiziarie per cui il cocktail Stamina è essenzialmente un frullato – potenzialmente dannoso per la salute – di qualunque cosa tranne forse cellule staminali, e anche dopo che una serie di giornalisti su Wired hanno raccolto in 10 domande le perplessità forti sul lavoro delle “Iene” e dopo che su Valigiablu Antonio Scalari gli ha chiesto esplicitamente un mea culpa.
Appunto Wired, Il Post, Medbunker, alcuni giornalisti giovani dell’Huffington Post, dell’Espresso, della Stampa, alcuni blogger del Fatto, Gilberto Corbellini e la neosenatrice Elena Cattaneo sul Sole 24Ore e molti altri, è vero, si sono spesi per cercare di tenere il punto, di difendere l’attacco pesantissimo che de facto Vannoni ha portato al mondo scientifico italiano e al Sistema Sanitario Nazionale. A conti fatti, però, e assurdamente queste voci sono ancora minoritarie. Dall’altra parte i difensori del presunto metodo Stamina potevano contare su Fiorello e Celentano, e su una quantità di trasmissioni televisive, da Mediaset alla Rai, in cui senza il minimo standard di rigore giornalistico Davide Vannoni e i suoi sodali acquistavano visibilità, credito, potenziali clienti (le famiglie degli ammalati).
Ultima tappa in ordine di tempo è l’intervista di Maurizio Crosetti al guru di Stamina con cui oggi stamattina Repubblica apriva l’homepage del sito. In quest’intervista si manifestano tutte queste difficoltà. Vannoni viene definito uno stregone nel titolo, gli vengono imputate accuse gravi – abuso della professione medica, truffa, essersi arrichito sulle spalle dei malati – ma alle sue risposte, ovviamente difensive e schifosamente elusive, non viene controreplicato nulla. Lo sconcerto che viene fuori, dopo aver letto l’intervista, è per la folle lucidità di Vannoni. Quando Crosetti lascia a Vannoni l’ultima parola e lui dichiara: “Ho lettere di persone che ci supplicano di riprendere le cure. A noi guardano 280 mila famiglie in Italia e due milioni di malati, le patologie rare sono circa 5 mila, le staminali possono curarne più di 120. Io mi sento responsabile nei confronti di questa gente e delle loro speranze. Chi soffre e sta morendo non telefona certo al dottor Guariniello o al ministro Lorenzin, chi soffre chiama noi”, io (persona sicuramente in cattiva fede che però si è data un’occhiata agli articoli usciti su Nature, alle miserrime argomentazioni di Vannoni) vengo percorso da un brivido perché capisco la forza politica, di pressione politica che possono avere le famiglie di questi due milioni di malati, e mi rendo conto, raggelando, che in Italia c’è un abissale deficit di figure autorevoli che possano fungere da baluardo in casi del genere. Mancano nell’immaginario comune figure popolari di scienziati che abbiano la credibilità per poter controbattere alle leggerezze irresponsabili delle Iene o di Fiorello o della Vita in diretta. La lodevolissima energia di Elena Cattaneo è paradossalmente una voce fuori dal coro. È un fatto che la morte recente di Rita Levi Montalcini e Margherita Hack ha lasciato un vuoto non solo affettivo, ma di autorevolezza nel dibattito pubblico. Quali scienziati oggi possono svolgere questo ruolo?
Ma l’assenza più grave è quella politica. Il ministro Lorenzin, infilato nella lista dell’ultimo governo e assegnato al Ministero della Salute non certo meriti di competenza, si è destreggiato in questa vicenda come meglio ha potuto, ma lo ha fatto da una posizione debole, di chi ha – da opporre alla mancanza di una laurea in medicina di Vannoni – un diploma di liceo classico: un po’ poco. L’esito è che stare dalla parte del Ministero o del Tar, di Vannoni o dei suoi detrattori, delle Iene o di Cattaneo, è diventata una questione di tifoseria tra pro e contro Stamina.
Per questo è chiaro che il ministro Lorenzin non andava e non andrebbe lasciato solo. È irresponsabile un Matteo Renzi che dice in occasione della manifestazione dei malati nella sua città: “Questione delicata, che affronteremo” ed è altrettanto pilatesco Enrico Letta quando scarica sull’iter giudiziario il dibattito in merito.
Ma di tutta questa vicenda l’aspetto più sconcertante per me è la difficoltà che io, come insegnante, mi trovo ad affrontare riguardo alla scienza. I danni che fa uno come Vannoni sono danni di lunga durata: difendendo la Cattaneo contro Fiorello o le Iene in classe, mi sento un iconoclasta.
Come se difendere il metodo scientifico nel 2013 fosse ancora un gesto controcorrente, come se dare da leggere Il dialogo sui due massimi sistemi nel 2013 fosse ancora un’eccezione.

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41 commenti

  1. (chiedo scusa in anticipo per il veleno)

    Christian, manco per niente. Basta e avanza un diploma di liceo per capire che stamina, E-cat, il complotto dell`11 settembre, l`agricoltura biodinamica, l`omeopatia, l`urinoterapia, le scie chimiche e tutto il resto, sono SOLO CAZZATE.

    Una laurea puo`aiutare a scrivere un pezzo documentato per un giornale serio (tipo Nature) ma non e`necessaria per indovinare le truffe. Il problema e`nella scuola superiore, dove ancora non si insegna abbastanza a maneggiare numeri, logica, e ordini di grandezza (basta il numero di Avogadro per far crollare la truffa dell`omeopatia). Un`argomentazione logica per smontare la truffa di Vannoni (e quasi tutte le altre truffe) consiste nel chiedersi come sia possibile che UN metodo, UNA medicina, UN composto chimico possa contrastare malattie diverse in organi diversi, con cause diverse. Uno studente di scuola superiore probabilmente non potra` vedere i dettagli, non sara`in grado di fare un`analisi accurata, ma la logica di base (siamo a livello della corrispondenza univoca) basta. Per non parlare del complotto delle case farmaceutiche. Ma per favore. Anche un bambino sa che farmaci si pagano, e piu`sono efficaci piu`le case farmaceutiche ci guadagnano. E via dicendo.

    Galileo serve, eccome, ma non serve un raffinato debunker per capire che la chiesa NON ti uccide con l`onda.
    Riguardo alla competenza scientifica dei giornalisti italiani, il 99% sono delle capre, e` inutile sperare che qualcosa cambi da quel versante.

    Non voglio un guru che mi spieghi le cose, si tratti di Odifreddi, Hack, o Montalcini, o financo la Cattaneo, persone eccezionali o poco meno, che dovrebbero impegnare il loro tempo a risolvere problemi piu`complessi. Vorrei invece che il professionista della ricerca, della medicina, della chimica, della fisica, fosse ASCOLTATO. Ci sono migliaia di ottimi professionisti giovani in Italia. Perche`non chiedere a loro, invece che a una grande personalita`?

    Saluti
    P.S.: per chi crede nell`omeopatia: vendo un interessante, Roma Centro, decorazione scultorea del 700, ottimo investimento nel settore grandi fontane. 3000 euro contanti, trattativa privata urgente.

  2. Posso farti una domanda, caro Raimo? Come hai potuto pensare di far leggere ai tuoi alunni di quarta liceo scientifico, da soli, durante le vacanze di Natale, che durano circa due settimane, il Dialogo sopra i massimi sistemi, un’opera di 600 pagine, fitta di argomentazioni filosofiche e scientifiche, di calcoli e di grafici, scritta nel bellissimo italiani secentesco di Galileo? Come puoi credere che siano in grado di leggere e di capire quest’opera? Quante ore al giorno credi che dovranno dedicare a tale impresa? Non pensi che i più volenterosi si limiteranno a scaricare la trama da wikipedia?

  3. Enrico, hai ragione. Oggi sono raggelato da quanto Vannoni vada ancora in prima pagina, e non venga arrestato. Le responsabilità che addossavo ai giornalisti impreparati e ai politici me le sento addosso anche io che appunto insegno a scuola. La divulgazione della scienza è un tema, però, caro anche a Galileo appunto.
    Va dato merito a chi come Cattaneo, Corbellini e i molti giornalisti perlopiù giovani che in questi mesi cercano di fare semplicemente degli articoli di buon senso come dici tu, di aver un ruolo civile. È paradossale ma è così. Mi piacerebbe che un Napolitano, un Grasso, una Boldrini, delle figure istituzionali di alto livello si esprimessero difendendo le decisioni del Ministero.

  4. @Marisa,

    penso che le difficoltà vanno affrontate, anche se non si sanno superare. Mi fido dei miei studenti e delle loro capacità a sfidarsi. Poi ne parleremo a lungo insieme in classe.

  5. Christian, sul ruolo civile di giornalisti (e ricercatori) sono d`accordo. E capisco anche che un sostegno di alto livello possa servire. Ma tale sostegno sbatterebbe contro il consenso, unica legge che regola la politica in Italia. Tutti i politici che ho visto, a destra e a sinistra, hanno aspettato che Nature e i tecnici gli torgliessero le castagne dal fuoco, invece di bloccare immediatamente lo psicologo di Udine. Non ci hanno mica fatto una bella figura, non trovi?

    In generale, perche`abbiamo ancora bisogno di figure autorevoli e/o autoritarie che ci dicano cosa fare? Non sarebbe ora di far fuori questi padri e iniziare a pensare da soli?

    In tema di divulgazione, mi piacerebbe saper scrivere come Sagan e pochi altri. Purtroppo non lo so fare. Ma i numeri sono numeri e (forse) si possono comunicare agli studenti anche senza essere grandi scrittori o divulgatori. Ogni anno apro i miei corsi con una chiacchierata sugli ordini di grandezza, e prendo esempi dalle varie truffe note (metodo ponzi, omeopatia, biodinamica, etc.).

  6. Hai ragione ancora. Volevo fare sull’omeopatia una cosa simile. Non avevo pensato mai al partire dagli ordini di grandezza. Penso che è vero che dovremmo fare da soli. Ma penso che visto che soli siamo, dovremmo chiedere conto a e responsabilizzare chi non lo è.

  7. Potremmo dire che questi sono i risultati di una “cultura” che affermava che con la “cultura non si mangia”.
    Io, che sono medico, e che sono stato educato alle sperimentazioni in doppio cieco ed ai protocolli di sperimentazione da riprodurre e FALSIFICARE, regola aurea questa del metodo scientifico, mi trovo quando parlo con qualcuno del “metodo” Stamina a confrontarmi non con persone che vogliono sapere cosa ne io, data la mia professione, ne pensi ma con tifosi che già danno per scontato che l’arbitro gli fischierà un rigore contro.
    Vi ricordate il metodo Di Bella? Quando dico che la sperimentazione non ne ha dimostrato l’efficacia la risposta immancabilmente è “per forza hanno sperimentato solo su malti terminali!”. Il rigore contro, appunto.
    Ha fatto bene a proporre il “Discorso sui due massimi sistemi”, forse lo leggeranno in pochi ma almeno eviteranno i Vannoni prossimi futuri.

  8. @Marsili. Concordo sull’articolo e sulla condanna (mancata) a persone come Vannoni ma liquidare l’omeopatia e tutte le medicine alternative come truffe mi sembra esagerato. Si cade nell’opposto errore di non voler sostenere altro che la propria idea. Fermo restando che non sono certo favorevole alle cure di questo tipo per problematiche serie in cui il corpo è coinvolto in modo ormai degenerante. Il concetto di cura va, comunque, ampliato anche ad altro – non voglio comprare la fontana di Trevi ma neanche guardarla come fosse solo marmo e pietra.

  9. Qualcuno riesce a spiegarmi (a meno che io non abbia capito male) perché invece altri intellettuali, come Giuseppe Genna, appoggiano invece Stamina?

    O meglio chiedono che gli sia data una possibilità?

    C’è del rigore scientifico, in quello che dice Genna? O il suo è un ragionamento che “supera” la scienza? Ma questi ragionamenti, nel caso (utilissimi quando si tratta di letteratura, o filosofia) non rischiano di essere pericolosi se si parla di malati gravi che vorrebbero guarire proprio biologicamente?

    Non si rischia insomma di creare ancora più confusione?

    Mi piacerebbe avere una risposta, perché questo post contrapposto a questo di Genna: http://www.giugenna.com/2013/11/25/la-rivoluzione-italiana-la-fanno-i-malati-cronici-e-io-sto-con-loro/

    Capisco, rileggendolo ancora, che Genna cercava di fare un ragionamento molto più complesso di così – e ci sono punti di coincidenza con quello di Raimo, tipo il fatto che le istituzioni hanno dato cattiva prova di sé, comunque non una risposta chiara.

    A mia volta sono rimasta però un po’ confusa dal post di Genna. Al netto di ciò che simbolicamente (allegoricamente, socialmente, spiritualmente) tutto questo rappresenta, scientificamente a lui il metodo Stamina sembra una cosa criminale o scientificamente legittima?

    Grazie. Non voglio sollevare polemiche, solo capire un poco meglio.

  10. saltato un passaggio: dicevo che l’incrocio dei due post mi aveva lasciato un po’ confusa.

  11. dovrei preparare le lezioni su Galileo invece di scrivere questo post

    penso proprio di sì, magari cominciando a dare una sbirciata alla bibliografia

  12. @Giorgio: le rivelo un segreto. Se lei prende una dose di medicinale omeopatico e la diluisce in acqua, diciamo 10000 volte, lei otterra`diecimila dosi dello stesso medicinale. Geniale, no? In pratica, non avra`piu`bisogno delle case farmaceutiche, le bastera`la prima dose di ogni medicina omeopatica che il suo omeopata le prescirvera`. Siccome e`Natale, le regalo questa idea, che non e`neanche mia, ma di un collega.
    @Regina: Il post di Genna e`davvero confuso, quindi penso sia un esercizio di scrittura creativa (ma Raimo e`piu` titolato per valutare Genna sotto questo aspetto). D`altronde Genna non e`un medico, quindi non deve seguire un certo codice di comunicazione.

  13. Più che dire che il ministro Lorenzin non va lasciato solo io avrei detto che il ministro Lorenzin non doveva essere nominato ministro. Se è stato nominato ministro evidentemente chi (Letta nipote) l’ha nominata ministro l’ha giudicata qualificata per tale ruolo o no? Da quando in qua un ministro ha bisogno di un “tutor” per svolgere le proprie funzioni e prendersi le proprie responsabilità? Allora forse anche Letta è un incompetente? o forse ha fatto ministro la Lorenzin perchè era la segretaria di un certo Bonaiuti (braccio dx di Berlusconi). E chi doveva aiutare la Lorenzin? forse Veronesi che ha distrutto il signor Di Bella e il suo metodo all’epoca, per poi in tempi recenti invece fare marcia indietro sull’efficacia di tale metodo e della somatostatina come antitumorale?

  14. Francesco, per mera curiosita`. Puo`postare un link (credibile) sulla faccenda di Veronesi e della somatostatina? A parte i siti complottisti non trovo nulla. Grazie.

  15. @ Enrico Marsili, le rivelo un segreto. Se diluisce un medicinale omeopatico 10000 volte otterrà un medicinale a una diluizione diversa. Se parte, ad esempio, da un composto alla 6CH, avrà un composto alla 9CH. I CH, come lei dimostra di non sapere, sono un’esponenziale inverso, che definisce la diluizione. Mette tutto insieme, stamina e omeopatia, senza vedere che su una abbiamo risultati scientifici che dicono che è dannosa, sull’altro nessun risultato scientifico del genere. La sua è una posizione ideologica, banalmente.

  16. grazie a Christian per il bell’articolo, il mio spirito illuminista è rinfrancato dal sapere che c’è ancora qualcuno, tra gli intellettuali italiani, che apprezza la scienza.
    In quanto antropologo, però, devo sottolineare che come sempre le cose sono più complesse di quanto sembrino. Disease (la malattia a livello biologico), illness (l’esperienza soggettiva della malattia ) e sickness (la dimensione sociale) corrispondono a livelli diversi, ma tutti reali e importanti. Le cure omeopatiche o di altro genere, “non scientifiche” dal punto di vista biomedico, non curano il disease, probabilmente, ma operano forse sugli altri livelli. Livelli che spesso la nostra visione esclusivamente biomedica della malattia non tiene abbastanza in conto.
    Non si tratta di difendere Stamina (che secondo me è, come minimo, un grande abbaglio), ma di sostenere un approccio olistico al malessere, evitando il riduzionismo biologico.

  17. @Luca Pareschi; l`acqua diluita con acqua e`sempre acqua. Solo un pirla puo`pensarla diversamente. Ha mica studiato Scienze delle Merendine?
    @Carlo: che vuol dire riduzionismo biologico? Pensa che ci sia un livello superiore, tipo la psiche? Ne ha le prove?

  18. I sostenitori delle doti olistiche del’ omeopatia dovrebbero ammettere però che vendere palline di zucchero e boccette d’acqua a 30mila euro al Kg è una truffa.
    La dimensione sociale della medicina è importante solo per curare le malattie immaginarie, tutte quelle che hanno una base biologica e materiale si curano con trattamenti basati sulla realtà materiale.
    Anche perchè i venditori di cure “alternative” sono poi ben attenti a curare i loro interessi materiali, dalle multinazionali dell’omeopatia a guaritori come Vannoni che poi se c’è da incassare 400mila euro da una multinazionale per dare l’esclusiva sullo sfruttamento commerciale dell’ affare non si tirano certo indietro.
    Secondo me data la scarsità di risorse a disposizione togliere soldi alla medicina “ufficiale” per arricchire i venditori di acqua fresca è criminale, chi si vuol curare con l’olio di serpente lo faccia con i suoi soldi, se poi per seguire simili teorie trascura qualche malanno e poi finisce a crepare prima come dicono abbia fatto quel genio di Steve Jobs non è certo un mio problema, ma se per mantenere qualche truffatore mancano le ambulanze al pronto soccorso la cosa mi pesa un po di più..

  19. Raima ma lei lo sa che una frase come “gli permettono che di questo caso si parli ancora come del “metodo Stamina” e non della “truffa Stamina” può essere PENALMENTE PERSEGUITA, se solo STamina FOundation le facesse inviare una bella lettera da un avvocato? La parola TRUFFA si usa solo quando c’è una condanna. non un’ipotesi di reato (pensi se uno usasse il termine “pedofilo” su una persona non ancora condannata di pedofilia. Le conseguenze sociali di certe parole sono devastanti). Quindi: vuole usare informazioni OGGETTIVE o solo opinioni pregiudizievoli e faziose? Signor Raimo, spero almeno abbia avuto il buon gusto di dichiarare ai suoi alunni la sua opinione contraria a Stamina, prima di parlare loro del caso. Si chiama “esplicitazione del conflitto di interessi” e scienziati seri come il prof. Camillo Ricordi (University of Miami) o fanno sempre (es: http://www.cellr4.org/article/107 ), invece la “lodevolissima” Elena Cattaneo non lo fa mai. Artemide (Pro Stamina)

  20. Purtroppo la divulgazione scientifica di fatto non esiste nel nostro paese finché la vita in diretta farà più odience di quark non si può sperare di migliorare!

  21. @artemide
    Stamina finché non verrà dimostrata la sua efficacia e la sua non-pericolosità non è una cura né un metodo.
    E se lei cerca di vendermela spacciandola come tale, è una TRUFFA bella e buona, indipendentemente da quel che dice un tribunale.

    Ha un bel coraggio a venir qui a difendere gli interessi del suo capo. Si vergogni.

    Ah, e denunci anche me, la prego.

  22. Il problema culturale di fondo secondo me deriva dalla svalutazione dello studio in senso lato. Viviamo in un mondo in cui le informazioni sono disponibili facilmente e rapidamente per tutti. Tutti sono pervasi da questo senso di onnipotenza che fa loro presumere di poter sviluppare un’opinione autorevole su qualsiasi argomento grazie ad un pomeriggio di ricerche online. L’opinione di un qualsiasi blogger ha lo stesso valore dell’opinione di qualcuno che Studia (con la S maiuscola) l’argomento da decenni. Questa è una delle controindicazioni del web purtroppo: l’illusione che anni di studio ed un computer connesso ad internet siano intercambiabili. Che non sia più necessario studiare e soppesare le proprie opinioni prima che possano essere autorevoli. Non è un problema solamente italiano, ma di sicuro gli scorsi decenni in cui la classe intellettuale di questo paese è stata additata come marcia e partigiana di una sola parte politica, in cui i cittadini sono stati messi in guardia e spronati a diffidare dell’intellettuale/ricercatore guidato da non si sa bene quale secondo fine nelle sue argomentazioni, hanno aiutato ad amplificare questo trend culturale più globale. Per di più gli italiani son supponenti di carattere. Il risultato sono le opinioni espresse con presunzione, superficialità ed aggressività. L’incapacità di argomentare ed ascoltare, in silenzio e con il cervello acceso, opinioni più costruite e corroborate. Chiaramente è molto più facile insultare che accendere il cervello. Un’altra faccia della stessa medaglia è il cosiddetto “dibattito” sulla sperimentazione animale (questo è il livello delle argomentazioni con cui mi scontro ogni giorno: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/12/27/news/giovane_malata_difende_test_su_animali_e_riceve_augurio_di_morte_su_facebook-74579642/?ref=fbpr).

  23. A me sembra, a giudicare anche dai commenti, che l’unica certezza è che neanche la scienza è certa, e che uno dei principali motivi di crisi “di sistema” come l’ha definita Raimo che sta vivendo l’autorevolezza della scienza radichi proprio nella presunzione previa della verità scientifica, che si vuole sempre esatta salvo prova contraria. La scienza è vittima anche della sua arroganza, purtroppo. Ma la ricerca scientifica è un metodo più che un contenuto, anche per questo non è infallibile bensì affidabile, il che non è poco. Non esiste alcuna “verità scientifica” incontrovertibile da contrapporre al metodo Stamina, né tantomeno, ovviamente, esiste una verità scientifica di Stamina. Solo il buon senso e l’onestà sul piano etico oltre alla suddetta correttezza metodologica possono permettere di orientarsi. Gli italiani purtroppo ne hanno da sempre ben poco di buon senso, da tempo immemore si affidano ai guaritori, a cominciare da quelli religiosi per passare a quelli politici, alle Lourdes e alle Medjugorie, alle Arcore e alle Botteghe Oscure, ai magari e ai taroccari. Volendo essere sarcarstici si potrebbe quasi ritenere Stamina un passo avanti! L’Italia è un paese culturalmente arretrato nella sua grandissima maggioranza, e quello è l’humus in cui radica Stamina. Galileo Galilei, Rita Levi Montalcini sono stati grandiosi individui, ma non li considero affatto espressione della cultura italiana, francamente. Lo è molto di più il ripudio che lo stesso Galileo dovette fare delle sue teorie.

  24. @enrico marsili. In effetti, livelli dà forse l’impressione sbagliata, tipo “supeorganico” o qualcosa del genere. Meglio allora: dimensioni differenti della malattia (biologica, personale, sociale), altrettanto vere e importanti. Intendevo, comunque, dire che le reazioni di diversi malati e familiari al metodo Stamina sono forse più comprensibili (anche se non “scientifici”) se teniamo conto di queste dimensioni, che non di rado la biomedicina sottovaluta (e in questo senso parlavo di riduzionismo biologico). Non intendo difendere nessuno, tanto meno l’irrazionalità italiana. Vorrei solo cercare di comprendere le persone senza ricorrere a semplificazioni come l’irrazionalità italiana!

  25. Discutevo del caso Stamina con vari miei amici, filosofi della scienza anche, e come prevedibile siamo andati a finire a parlare di omeopatia, di cui io sono un fiero avversario, e il mio testo di riferimento è un saggio di Mauro Dorato uscito per Laterza, Cosa c’entra l’anima con gli atomi?
    Detto questo i miei amici giustamente ponevano un problema culturale, la mancanza di formazione dei medici per quello che riguarda l’antropologia, la sociologia, la psicanalisi, e la loro specializzazione che diventa settorializzazione su organi o singole patologie che ne riduce il loro profilo professionale. Tutto questo finisce col dare credibilità a fanfaroni che spacciano la supercazzola per visione olistica o empatia con il malato.

  26. Bell’articolo che condivido su praticamente tutti i punti.
    Per Regina: quel “dare una possibilità” a Stamina perché non dovrebbe seguire le stesse strade che tutti i tanti ricercatori veri che studiano nuove cure seguono normalmente? A prescindere dalla bontà o meno del metodo, perché tutti gli altri devono competere per ottenere i fondi di ricerca per le loro sperimentazioni, mentre Vannoni no?
    Perché tutte le cure devono passare per protocolli precisi prima di essere usate e Stamina no?
    Perché se il metodo è così interessante, l’unica azienda che gli offre soldi è una multinazionale della “cosmetica” più volte condannata per pubblicità ingannevole, invece di una qualsiasi potentissima farmaceutica (perché nella retorica del complotto si dimentica sempre qual è la realtà: se hai un concorrente che ti dà fastidio, te lo compri, costa meno che mobilitare il mondo affinché non lo faccia lavorare).

  27. Caro Christian, il mondo scientifico ha parlato, si è indignato, ha sofferto e soffre per tutto quello che sta succedendo. Stiamo li a chiederci come poter far sentire la nostra voce, come poter far arrivare il nostro pensiero. Abbiamo combattuto come abbiamo potuto, partecipando, scrivendo, raccogliendo firme. Purtroppo la nostra voce non si sente, questo paese non la sente. Apprezzo il tuo post e ti dico, nel tuo piccolo, che hai fatto una gran cosa. Noi ricercatori, scienziati, esistiamo e resistiamo, e siamo disposti a raccontare, spiegare e dibattere senza alcun timore. Se vuoi sono sicura che sul sito AIRI ( associazione internazionale ricercatori italiani) ad esempio troverai molte voci disposte al dialogo. Io intanto diffondo il tuo bel post.

  28. Io vorrei che chi desidera curarsi in maniera alternativa , sia lasciato libero di farlo. Se vogliono curarsi con l’urinoterapia o raffintezze simili che lo facciano . Lascino il SSN e si arrangino. Lo Stato deve cercare di garantire cure dimostrate sufficentemente efficaci , chi ci sta sarà assistito dal servizio pubblico , chi non è d’accordo si tenga i suoi 2000 euro di quota capitaria annua che lo Stato mette a disposizione e si faccia curare come vuole . Se vorrà usufruire delle strutture pubbliche pagherà la prestazione . È inutile cercare di convincerli . Sono grandi e vaccinati . Pardon , non vaccinati , perché i vaccini fanno male e fanno venire l’autismo .

  29. @christian raimo: sono d’accordo. Non bisognerebbe lasciare a presunti guru e presunti scienziati la capacità di far presa su certe dimensioni della malattia e del malessere, che è sempre, a livello indivduale, anche il riflesso di un malessere sociale.

  30. @Carlo, se ho capito bene dici che Stamina, la piscioterapia, l`omeopatia e tutte le altre divertenti pratiche che il 900 ci ha regalato, non funzionano dal punto di vista chimico-fisico-biologico, ma completano il quadro generale. Benissimo, allora aggiungi anche la taranta, la lettura di Fabio Volo e un po`di sesso orale. Tengo molto all`ultimo punto, perche`aiuta molto la dimensione sociale della malattia. Finche`sta roba (incluso il sesso orale) non la passa il SSN, mi va bene. L`unico problema e` che molta gente si rivolge alla crudele medicina tradizionale quanco i decotti di piscio di bue e ortica NON hanno fatto regredire quel bel fibroma, e magari e` troppo tardi. Ce ne faremo una ragione, mentre eleviamo un sentito ringraziamento a Darwin.

  31. @Francesco: la somatostatina e`un ben noto componente di alcune terapie anitumorale, gia`da prima che arrivasse di Bella. E allora? Quale sarebbe la novita`se un ricercatore pubblica un articolo su un certo effetto della somatostatina?

  32. Quella di Cristan Raimo è l’IGNORANZA IMPRESSIONANTE…… Su Twitter scrive ch’è uno scrittore…… il che, evidentemente secondo lui, gli da il diritto di sparare le cavolate sugli argomenti che non capisce, di quali non è ASSOLUTAMENTE informato. Dovrebbe solo vergognarsi di un simile basso livello. Caro Cristian, dovevi fare qualsiasi cosa invece di scrivere questo tuo vergognoso post. E la scienza italiana è discreditata dalle persone come Bianco e Cattaneo, che si commentano da soli. MA VERAMENTE NESSUNO TI HA MAI DETTO CHE PRIMA DI SCRIVERE BISOGNA INFORMARSI???? MA DOVE VI INSEGNANO FARE BLA BLA SUI TEMI CHE NON CAPITE ???? PER ESSERE UN GIORNALISTA BASTA PROCLAMARSI TALE E QUINDI PUOI SCRIVERE QUALSIASI CAVOLATA??? E tu pure insegni qualcosa???…. Povera Italia, adesso comincio a capire perchè regna tanta ignoranza dappertutto!!!

  33. @Lara
    Innanzitutto non c’è bisogno di urlare: mi sembra di essere tra persone abbastanza civili per poter discutere con educazione. In secondo luogo: la dott. Cattaneo si commenta da sola ed egregiamente, perché scienziata assai competente e motivata, nonché sicuramente molto più informata (in materia biomedica) di me (studentessa di medicina). Su di lei non azzardo giudizi, non conoscendo il suo CV. Nel caso in cui lei fosse ricercatrice, biologa, biotecnologia, medico, infermiera o altro comunque connesso, le consiglio di affidarsi alla Letteratura (quella scientifica). Nel caso in cui lei fosse una profana (come me, e col termine intendo una persona che sta studiando o che si interessa a questioni di scienza pur non essendo ancora riconosciuto come scienziato), una bella chiacchierata con qualcuno che le sappia spiegare in che cosa consista un “protocollo di ricerca” non farebbe male.
    La Scienza non pretende di avere tutte le risposte: è sempre pronta a rivedersi e a evolvere. Ma lo fa seguendo un metodo, formulando ipotesi e compiendo esperimenti per verificare se queste reggano alla falsificazione. Forse che a Stamina abbiano paura della peer review (il principio secondo cui per essere valido un esperimento deve poter essere ripetuto anche in altri laboratori seguendo quel protocollo)?
    Prego, mi illumini.

  34. @Lara: se Stamina funziona come la sua grammatica, tutto il resto vien da sé. Parliamo due lingue diverse. Io, ad esempio, l’italiano.

  35. L’unica “forza” che ha Vannoni è proprio la psicologia della comunicazione.
    Infatti, quella insegnaVA, finché non l’han cacciato pure da lí.
    Non a caso trova casse di risonanza e amplificatori fra i cialtroni della comunicazione.
    Vannoni, infatti, è laureato in Lettere e Filosofia e non ha alcuna qualifica medica o biologica.
    Solo in paese medievale che vive di e nel passato poteva accadere che a uno cosí si permettesse di presentare protocolli medici, e addirittura d’indossare un camice bianco in un ospedale pubblico, anziché arrestarlo per abuso di professione e messa in pericolo del pubblico.
    L’aggravante è che ne discutiate pure e mettiate sullo stesso piano medici, biologi e scienziati con cialtroni.
    Forse non vi è stato comunicato, ma la scienza, quella vera, s’è separata dalla filosofia molti secoli fa.
    Paragonate un cialtrone a Galileo, ma siete voi in Italia a non aver cambiato la mentalità e a trattare ancora la scienza come se fosse filosofia, o a trattar la/di scienza da filosofi.

  36. Dell` incertezza della scienza son sempre stati i pionieri a pagar le conseguenze – In tutte le farmacie si vendon prodotti omeopatici della cui efficacia diciamocelo chiaramente nulla e` dimostrabile ne ripetibile eppur – Come suol dirsi, Dio denaro comanda sempre… Ora Vannoni stava togliendo una grande opportunita` ai poteri assestati della scienza e per questo doveva esser reso innocuo.. – Non passera` molto tempo e l` omonimo metodo sotto mentite spoglie torenra` in gran auge ai piedi del SSN e della medicina ufficiale… se nel frattempo qln muore chi se ne frega…TRANQUILLI

  37. @Francesco. Il link che lei ha messo sulla terapia Di Bella riportava come fonte il blog di Gioia Locati, una giornalista che ha come unico legame con la medicina il fatto di aver avuto un tumore al seno (che ha curato con chirurgia, chemio e radioterapia) e che è una fanatica sostenitrice del metodo Di Bella e di Stamina. E’ una prsona assolutamente impermeabile a qualsiasi ragionamento che contrasti il suo credo e il suo blog è frequentato in maggioranza da complottisti (ogni tanto si affaccia qualcuno che cerca di opporre dei ragionamenti logici e viene sotterrato sotto valanghe di insulti e -ovviamente- accusato di essere pagato da big pharma).
    Quanto al contenuto: A) in uno studio in vitro la somatostatina ha dimostrato un’ efficacia, che però non è necessariamente riproducibile in vivo; B) il caso del tumore del polmone “certificato” dall’ IEO è un caso farlocco. Il paziente ha fatto una TAC in un ospedale e il suo tumore era classificato T2 (la classificazione si basa sulel dimensioni) e una seconda tAC all’ IEO dopo la cura Di Bella. Però NON ha portato la prima TAC per un confronto diretto, e il radiologo dell’ IEO ha scritto semplicemente che “Pur mancando l’ originale per confronto, il tumore potrebbe essere ridotto essendo ora T1”. Il problema è: siamo sicuri ceh la prima TAC sia stata fatta bene e le misure fossero state precise? In pratica è come mostrare la foto di una persona di corporatura robusta e DIRE che prima della dieta che ha fatto era sovrapepso (ma non mostrare una foto). Magari la persona è sempre uguale, ma chi ha descritto la prima foto l’ ha vista sovrappeso mentre era semplicemente robusta. C) il prof. Veronesi ha più volte smentito pubblicamente di aver riabilitato la cura Di Bella. L’ equivoco è nato da un referto radiografico (discutibile) dell’ IEO, cioè dell’ istituto che lui dirige.

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Autore

fandzu@gmail.com

Christian Raimo (1975) è nato a Roma, dove vive e insegna. Ha pubblicato per minimum fax le raccolte di racconti Latte (2001), Dov'eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro? (2004) e Le persone, soltanto le persone (2014). Insieme a Francesco Pacifico, Nicola Lagioia e Francesco Longo - sotto lo pseudonimo collettivo di Babette Factory - ha pubblicato il romanzo 2005 dopo Cristo (Einaudi Stile Libero, 2005). Ha anche scritto il libro per bambini La solita storia di animali? (Mup, 2006) illustrato dal collettivo Serpe in seno. È un redattore di minima&moralia e Internazionale. Nel 2012 ha pubblicato per Einaudi Il peso della grazia (Supercoralli) e nel 2015 Tranquillo prof, la richiamo io (L'Arcipelago). È fra gli autori di Figuracce (Einaudi Stile Libero 2014).

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