Il Teatro Valle a Roma è stato occupato ieri mattina. Qui, ad esempio, ma praticamente un po’ dappertutto in Rete, si possono trovare notizie in merito. Martedì sera, al Valle, c’era decisamente una bella atmosfera. Così, finché dura, l’invito di minima&moralia per chi vive a Roma è di recarsi al Valle: ancora un’altro giorno all’insegna della partecipazione e del cambiamento.
Nicola Lagioia (Bari 1973), ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (vincitore Premio lo Straniero), Occidente per principianti (vincitore premio Scanno, finalista premio Napoli), Riportando tutto a casa (vincitore premio Viareggio-Rčpaci, vincitore premio Vittorini, vincitore premio Volponi, vincitore premio SIAE-Sindacato scrittori) e La ferocia (vincitore del Premio Mondello e del Premio Strega 2015). È una delle voci di Pagina 3, la rassegna stampa culturale di Radio3. Nel 2016 è stato nominato direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino.

Grazie per la segnalazione. Peccato che sono arrivato proprio mentre Camilleri andava via 🙂 Comunque bella davvero l’atmosfera!
L’occupazione (e gli spettacoli, le performance ecc.) continua anche stasera, nei domani, forse anche nei giorni successivi. Dipende da cosa succede. Peccato che ti sei perso Camilleri, perché il suo intervento è stato molto significativo. Comunque, chi lo sa, magari i tempi stanno cambiando…
pardon refusi…
Pazienza. Lo vedrò stanotte su youtube…
Intanto posso linkarlo?
http://www.youtube.com/watch?v=Rn2GJ9pXBcA
Ci mancherebbe… certo!
ciao a tutti,
guardando da fuori e da lontano, soprattutto sentendo camilleri – ma certamente, nicola, tu saprai dire di più – sembra che alcuni ragionamenti fatti durante “l’assemblea tq” e riportati sui blog e sui giornali siano emersi anche qui.
perchè è vero, proprio come è già successo per “tq”, magari qualcuno potrebbe descrivere questa cosa come le rivendicazioni di un movimento corporativo che prelude all’affermazione professionale di singole persone, però credo si senta molto più forte il senso di “rivolta spontanea”, come dice camilleri, cioè l’assunzione individuale e collettiva di responsabilità e vivo interesse per lo spazio fisico e culturale in cui si abita: il primo passo, per nulla facile e istintivo, mosso per cambiare lo stato delle cose.
giuseppe
A me, pure, questa è sembrata (sembra) la cosa più interessante.