Esce oggi in sala The Batman, il nuovo film sul celebre personaggio DC Comics diretto da Matt Reeves. La pellicola con protagonista Robert Pattinson è un reboot che segna un taglio netto con l’universo cinematografico di Zack Snyder – dove era Ben Affleck a vestire i panni del pipistrello – e quindi con il tentativo di emulare la formula Marvel, seguendo piuttosto il solco autoriale del Joker di Todd Phillipps e della trilogia di Christopher Nolan. E sebbene parte dell’eredità estetica e tematica dei film di Nolan sia presente anche qui, The Batman si spinge oltre, pesca da alcune delle migliori storie a fumetti come Anno Uno di Frank Miller e Il lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale, e ne mescola il linguaggio con quello dei videogiochi e del cinema, intercettando in pieno la generazione dei millenials.
Se ultimamente i film di supereroi sono quasi diventati un genere a sé, The Batman prova e riesce a raccontare una storia a tratti noir, a tratti thriller, ricca di sfumature e con un gran ritmo, tanto che dopo tre ore ne vorresti ancora. Il film ci risparmia la rituale origin story dei coniugi Wayne assassinati e ci mostra un Batman acerbo, che indossa il mantello da appena due anni e sta ancora imparando a usare la paura come strumento. È un momento cruciale per definire l’eroe che conosciamo, e Robert Pattinson fa suo il personaggio restituendoci un Bruce Wayne vulnerabile, disturbato, impaurito, umano. Non il miliardario spavaldo che ha ben chiaro il confine tra bene e male, bianco e nero, ma un orfano non più ragazzo, non ancora uomo, che indaga rabbiosamente un’enorme zona grigia. Reeves ci mostra Batman da una prospettiva nuova, completamente diversa da ogni altro film; eppure, straordinariamente fedele alla tradizione del personaggio.
Andy Serkis interpreta un Alfred meno presente del solito, ma non per questo meno importante come figura paterna nella vita di Bruce; funziona molto bene anche l’alchimia vigilante/detective con il Jim Gordon di Jeffrey Wright. Una menzione speciale però va alle performance di Zoe Kravitz come Selina Kyle e soprattutto di Paul Dano nei panni dell’Enigmista. Quest’ultimo interpreta il villain in modo diversissimo da Jim Carrey, lo rende un killer alla Zodiac che mette i brividi con il solo movimento degli occhi, pienamente calato nella torbida realtà di Gotham City e del nostro tempo. Dano si immedesima in un assassino squilibrato ma geniale con un realismo terrificante, danza con il Batman di Pattinson dall’inizio alla fine e infatti le scene in cui i due si affrontano sono le più memorabili del film. Funziona anche Colin Farrell, irriconoscibile nei panni del Pinguino, antagonista un po’ marginale ma che sicuramente ritroveremo in futuro. Perché sì, The Batman lascia la porta aperta per un sequel, ma è meglio lasciare il “come” al piacere della visione.
La colonna sonora di Michael Giacchino è epica, drammatica, e tiene insieme magnificamente la materia densa di quasi tre ore di pellicola. Curioso come sullo sfondo troviamo una Gotham City che è smaccatamente New York, non più quindi una metropoli a tratti anonima e lontana dalla realtà, ma un chiaro riferimento. A contrastare il nero dominano il rosso e l’arancio, che spazzano via i colori freddi dei film di Snyder e impongono una nuova e riuscitissima estetica per il futuro dei film DC/Warner Bros. La scommessa di Matt Reeves, in cui non tutti avevano creduto granché, è stata vinta oltre ogni aspettativa. Forse è ancora presto per dire se sia il miglior Batman di sempre, ma è certamente il più contemporaneo al nostro tempo. Nel bene e nel male.
Francesco Ventrella è nato a Modugno nel 1991, è cresciuto a Ravenna e attualmente vive e lavora a Milano. Si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna e ha conseguito il Master in Arti del racconto alla IULM. Giornalista e videomaker, scrive per Esquire e lavora come visual editor per Hearst Italia. Su Medium: https://francesco-vntr.medium.com/
