Pubblichiamo, ringraziando autore ed editore, una selezione di cinque poesie da “Il tempo perso in aeroporto” di Lorenzo Foltran, edito da Graphe.it.
*
di Lorenzo Foltran
Quando è inverno, c’è nebbia
e la città galleggia
posata appena sull’antico legno
e sulla pietra, approdo dei mitili,
la risacca del tempo bagna lenta
pontili e boccaporti.
Ponti celano tra fumi e vapori
gradini verso il nulla
di silenziose calli e balaustre.
Né lumi né ombre, tutto è stasi, attesa
della marea che sale.
Slaccia così gli ormeggi salsi il mare
e gli stremati remi.
–
È salita la ruggine lasciando
molluschi, alghe ghiacciate sulle rocce.
Si decompone, lentamente, al sole
l’impasto duro, l’erbaggio salino
si scioglie e copre il lastricato rotto.
Il passo incerto scivola sui nodi
dai riflessi argentati, sfatti al suolo
i gusci, le carcasse dei bivalvi.
E tuttavia si corre lungo il bordo
nel perpetuo tramonto, in poca luce
con i lampioni spenti o appena accesi.
Senza sapere se si sta inseguendo
uno scopo o fuggendo da noi stessi
nel continuo timore di cadere.
–
La vita vera s’aggira nel sogno
e gli occhi tremano mentre si chiudono.
Così lo sguardo cerca di fissare
quelle costellazioni di sospiri
che figurano, infuocano la notte
con miti falsi d’altre traduzioni.
Invano cerco di abituarmi all’ombra.
Le stelle fisse dei ricordi sempre
scintillano, altre appena si intravedono,
destinate a cadere nel silenzio.
Scie di dolore, cadono, si spengono
come le lacrime alle prime luci.
Scelgo il riverbero dello scenario,
premo il pulsante e mi lascio dormire.
–
Sogni interattivi
Le dita sfogliano pulsanti, tasti,
croci direzionali come gli indici
di un codice traslato sullo schermo.
La luce delle immagini traduce
dal disco il testo, tradizione orale,
memoria di cantori in otto bit.
Fabulae di poligoni e di texture,
pixel in movimento sulle tavole.
Libri, letteratura digitale.
Nel mezzo del cammin della mia vita,
sono stato le donne, i cavalieri,
gli idraulici baffuti e i porcospini.
Incantevoli sogni interattivi,
giocati non su letti, ma divani.
–
Tetris
Arrivano dal nulla i blocchi problemi,
si incastrano tra loro in forme diverse.
Alcuni più adatti al contesto, al caso,
lentamente si posano e scompaiono.
Senza traccia il passaggio è lasciato
a mattoni e incertezze maggiori.
Aumentano spazi e dilemmi
al ritmo che cresce in potenza
come danza esponenziale
o cadenza sincopata.
Le sagome si accumulano
le linee si moltiplicano
e le geometrie
sommano volumi.
Salta ogni schema
bozza e progetto.
Giunge il caos
e la fine.
Minima&moralia è una rivista online nata nel 2009. Nel nostro spazio indipendente coesistono letteratura, teatro, arti, politica, interventi su esteri e ambiente
