Nuova puntata della serie di Maurizio Cotrona: il racconto di un progetto che intende produrre editoria a fumetti a Taranto. Qui le parti precedenti.
16 settembre 2020
Mi sono abituato al catetere, tanto che, alzandomi dopo una buona dormita, mi sono dimenticato di avere nel corpo una protesi del mio apparato urinario e sono inciampato nella cannula. Mi sono salvato dimostrando un’agilità insospettata, ma, per un attimo, la visione splatter della cannula che si attorcigliava alla caviglia e strappava via il palloncino vescicale, che, nel venir fuori, si trascinava dietro una bella fetta della carne meglio innervata che abbiamo in corpo, mi ha fatto rabbrividire. Sarebbe una bella scena da affidare alle matite di Frank Quitely.
Ripresomi dallo spavento, prendo il cellullare e do un altro toc-toc ai due latitanti super-impegnati (o sono io che ho troppi pochi impegni?); loro non danno segni di vita, ma io sono uno che sa aspettare.
Dopo Quello.che.non.ti.ho.detto, il secondo instagrammer a cui scriverò il 9 ottobre sarà Pirupirpe. Si chiama Leonardo e questo è il suo motto: “Ciao! Mi chiamo Leo e amo davvero tanto fare cose. Qua, le cose che faccio.” Ha 26 follower, il cucciolo, è i suoi disegni offrono ragioni di interesse che potrei definire “esili”. Ha uno stile che risente di una chiara matrice Disney e stenta a mostrare un’evoluzione personale. Eppure.
Credo lui risvegli il mio desiderio di salvare qualcuno. Di dissotterrare un tesoro sepolto e rivelare un talento nascosto persino a chi lo possiede.
Leonardo avrà almeno quarant’anni, a giudicare dalle sue influenze, non sta attirando l’interesse di nessuno e non è sulla buona strada per farlo. Ha bisogno di me, sono l’unico ad aver intravisto una scintilla nei suoi disegni e gliela voglio mostrare. Ho il complesso delle crocerossina, temo.
Povero Leo.
18 settembre 2020
Chiedo ai due compari, via whatsapp: sapreste distinguere un cervo da un capriolo? “So che la carne di capriolo è più tenera,” risponde Gian Marco.
I cervi si riconoscono dalla dimensione e dalla forma delle corna (che non si chiamano corna, ma “palchi”). Se i palchi non sono ancora spuntati, i caprioli si distinguono dai cerbiatti grazie allo “specchio anale”, vistosa macchia bianca sul posteriore dei caprioli.
Prossima riunione fissata per mercoledì 23 settembre. Il cantiere riapre.
Questi sono i punti e puntini dell’ordine del giorno, che mi affretto a preparare:
- sito web (verifica dell’impostazione proposta dai webmaster di Antonio);
- campagna lancio fase I (un’ultima occhiata ai layout prodotti dal grafico esecutore);
- campagna lancio fase II (coinvolgimento di disegnatori esterni);
- apache;
- adesione ai Lucca Campfire (è una Lucca Comics diffusa sul territorio);
- contrattualistica (Gian Marco ha l’idea di concepire un rapporto per step successivi, che leghi da subito a noi alcuni autori di valore, in cambio di una sorta di tutoraggio da parte nostra);
- come individuare e corteggiare una platea di lettori di fiducia, che ci affianchi nella valutazione dei nostri fumetti (obbiettivo: 100 lettori);
- contenuti social post lancio;
- i miei diari.
Questi.
Maurizio Cotrona è nato a Taranto nel 1973. Esordisce nel 2006 con il romanzo “Ho sognato che qualcuno mi amava” (Palomar). Nel 2011 pubblica “Malafede” (Lantana, Premio Puglialibre come miglior romanzo) e nel 2015 “Primo” (Gallucci HD, vincitore del premio del gruppo GEMS “Io Scrittore”). Il suo ultimo romanzo è Il figlio di Persefone (Elliot edizioni, 2019). Co-direttore editoriale di “Ottocervo edizioni”, è maestro della scuola di lettura per ragazzi “Piccoli maestri”.
